Il bosco, alla fine dell’inverno, se lo guardi con occhi distratti, sembra uguale all’autunno. Stesse foglie secche e appiattite, stessi colori spenti e rami secchi e penduli.
Ma se lo si osserva con attenzione, si possono notare i particolari che fanno la differenza. Le foglie sono abbattute e frantumate dalle frequenti e pesanti nevicate, tanto che sembrano sprofondare nel suolo.
Tra i rami, le radici e i ciuffi marroni rinsecchiti spunta qualche fogliolina dal verde brillante. Ecco l’indizio che la primavera, a fatica, si sta avvicinando. La farfalla gialla che svolazza in giardino è un altro segnale.
Oggi pomeriggio sono salito in montagna a pulire il filtro del tubo dell’acqua, invaso da fogliame e terriccio là nella sua vaschetta nel torrente. Ne è venuta fuori una bella doccia di acqua gelata, tra lo sprofondare nel ruscello prima e tutte le operazioni di manutenzione sui tubi dopo. Erano almeno un paio di mesi che non me ne occupavo: ecco l’ennesimo indizio della fine dell’inverno.
L’ultimo, più malinconico, indizio è l’arrivederci dei nostri vicini di casa, i caprioli, tanto presenti nella borgata negli ultimi mesi quanto nei post del blog. La ritirata della neve ha concesso loro di riappropriarsi di tutta la montagna, così, senza neppure salutare, sono saliti verso chissà dove, lasciandosi dietro solo cumuli di cacca.
Ora aspettiamo i vicini di casa, quelli veri, Paolo e Maria. Allora sarà davvero primavera.
(Nel frattempo ci sarà davvero il ritorno fugace dell’inverno?)
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