A Francesco piace inventare storielle e favole. Diversamente da altri bimbi della sua età, se proviamo a raccontargli una favoletta tradizionale, Franci ci interrompe reclamando in malo modo.
Così, con un procedimento ormai codificato, lasciamo che sia lui a guidare la narrazione. Si procede così: Franci scegli un animale, protagonista della storia, e poi, tramite domande precise, dettagliamo la descrizione del protagonista, le sue azioni e lo sviluppo della vicenda. L’ambientazione, invece, è costante: Lou Donn, con i suoi anfratti tipici.
Ne saltano fuori storielle surreali e anticonvenzionali, anche più delle mie: nel mondo immaginario di Francesco prede e predatori, animali del bosco e animali della fattoria convivono beatamente e se la spassano insieme. Poi noi ci sforziamo di dare al racconto la classica morale, ma l’insegnamento che dovrebbe impartire la storiella ci si scioglie davanti, sfarinandosi come legno marcio. Al suo posto, Francesco reclama un ideale basato sull’armonia: tra animali, tra noi e animali, tra noi e il bosco. E questo è il grande insegnamento che Franci ci impartisce ogni notte prima di dormire.
Di seguito la storiella della tana dell’orso. Se avete più di tre anni potreste trovarla bizzarra:
Una giovane mucca, di nome Mu, vive con il suo papà, Papò, e la sua mamma, Mo. La mucca Mu è davvero birichina e disobbidisce ai genitori, finendo sempre nei guai. Un giorno, mentre gioca con i suoi amici (tre galline, un gallo, una volpe, un gattino, un cavallo e un asinello), Mu decide di nascondersi nel bosco per fare uno scherzo, ma si inoltra così tanto tra le piante che gli amici non riescono più a trovarla e, preoccupati, tornano dai genitori della mucca a dir loro che Mu si è persa.
Mentre tutti la cercano, Mu inizia a preoccuparsi e a piangere. Ad un certo punto, la mucca viene circondata da un branco di lupo che compare dal nulla. Il più grosso e peloso con un salto le si avvicina, domandandole dove possano trovare da mangiare una buona pizza. La mucca Mu dice che la sua mamma è bravissima a cucinare la pizza, ma lei si è persa e non sa come tornare a casa. Allora i lupi decidono di dividersi per cercare la casa di Mu, ordinandole di star ferma in quel punto.
Mu, disobbediente come al solito, si stufa di aspettare, così si rimette in cammino, arrivando fino alla tana dell’orso. D’un tratto lei si sente osservata: da dietro le foglie, un enorme orso con le zanne e i dentoni la sta fissando. Mu piange, perché le han sempre detto che gli orsi mangiano le mucche e gli altri animaletti. L’orso, invece, la consola e la invita al caldo della sua tana, che è piena di cose buone da mangiare. Ormai è buio: la povera mucchina si mette a dormire nella tana dell’orso, che nel frattempo è uscito a cercare i genitori di Mu.
Quando al mattino Mu si sveglia, trova intorno a sé il papà Papò, la mamma Mo e tutti gli amici, compresi i lupi e l’orso. Ora Mu ha capito che è meglio ascoltare i consigli dei genitori. Quella sera tutti gli animali del bosco vanno a casa della famiglia di Mu a mangiare la pizza per festeggiare.
La morale della favola è che i pericoli maggiori vengono dal nostro comportamento.

Spin-off
L’orso che ha aiutato la mucca Mu è poi diventato il protagonista di tante altre favolette: in una, l’orso, con i suoi nuovi amici, va al mare a fare i tuffi e a mangiare il gelato. E a questa, ancora, non siamo riusciti a trovare una morale.
la pizza è capace di mettere tutti d’accordo….
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Esatto, ahah. Quando Franci ha dato questa svolta alla storia sono morto dal ridere
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Grande Franci😍
Direi che ha un futuro davanti a sé.
Dovreste cominciare la raccolta….
Non è detto che per forza ogni storia debba avere una morale….ognuno potrebbe trovare la sua…
Già si capisce che non si lascia mettere i piedi in testa….Mi ricorda qualcuno🤔
Un abbraccione.ciao😘
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ciao! sì, sì, è uno tosto ahah. Ciao, baci!
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Grande Franci e sicura la proposta della raccolta dei racconti
In attesa della primavera… oggi a Milano!
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Ciao! Franci ti ringrazia 🙂 Milano per lavoro o per svago?
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