Il diluvio democratico odierno
Non smette più di piovere. Anzi, la situazione è ulteriormente peggiorata nel corso del pomeriggio ed ora la pioggia è un diluvio vero e proprio. Se tutta quest’acqua fosse stata neve, ne sarebbero caduti almeno tre o quattro metri.
Il diluvio, democraticamente, non fa sconti a nessuno: tartassa noi, gli animali del bosco, gli alberti smunti e la terra che, ormai è così pregna d’acqua da rigettarla fuori; così la viuzza della borgata ha assunto le sembianze di una risaia.
Il torrente vomita acqua, terra e foglie, ma per ora resta nel suo letto. Come quei malati che non trovano pace e si rigirano di continuo ed ogni tanto fanno per alzarsi, ma poi se ne restano lì, coricati, perché non hanno ancora la forza di sollevarsi. E noi ci auguriamo che resti lì sdraiato il nostro ruscello, perché altrimenti saranno guai.
Parolifragio
In italiano abbiamo una splendida parola per indicare il diluvio di quest’oggi: nubifragio; è modellato su naufragio, solo che a frangersi, a spezzarsi, sono le nubi, che fanno così precipitare tutto il loro ripieno di pioggia e vento. Ma ora va di moda usare l’espressione bomba d’acqua, un calco dall’inglese. Le parole vengono gonfiate nei loro usi finché non reggono più il peso di un’enfasi assurda, così scoppiano, proprio come le bombe, e si frangono, come le nubi. Parolifragio.