La montagna ha questa prerogativa: se sali col cuore secco, lei ti restituisce secchezza e aridità. Così vedi solo foglie morte, rami spenzolanti e colori pallidi; mentre la stessa natura, benché morta, il giorno prima ti era apparsa così colorata e capace di riflettere ogni raggio solare. Stamattina sono salito a recuperare la fototrappola, appostata in un punto di passaggio; ma oggi è una di quelle giornate in cui l’infame tedio ti assale al risveglio e ti fa precipitare nella nostalgia ora dopo ora.
Oggi è San Martino, giorno di smobilitazione e di trasloco, tradizionale conclusione della stagione lavorativa dei mezzadri, data nostalgica per eccellenza.
Elenco dei pretesti per odiare l’11 Novembre, nel disordine della libera associazione di idee:
- L’11.11 è una data insignificante anche da scrivere, quattro stanghette secche in fila una dopo l’altra, come ossuti militari di ritorno da una sconfitta.
- La poesia San Martino di Carducci, recitata maldestramente a memoria di fronte ai compagni delle elementari, dopo estenuanti prove domestiche; e comunque il vespero migrar e la metà delle parole precedenti le capisci vent’anni dopo.
- La poesia San Martino del Carso di Ungaretti: c’è qualcosa di più poeticamente doloroso?
- Caporetto, la cui ricorrenza non è passata da molto, ossia una bandiera sbrindellata e qualche brandello di muro (O il piave o tutti accoppati), i fanti che si ritirano (di nuovo quel maledetto 11.11) nella nebbia agl’irti colli. La prima unità a scontrarsi con gli Austriaci che il giorno di San Martino passano il Piave è la brigata Pinerolo, non è un caso.
- Alla battaglia di San Martino (a Solferino c’erano i Francesi), il re Vittorio Emanuele II spronò i soldati piemontesi a combattere con forza contro gli Austriaci per evitare che questi gli facessero fare “sanmartino”. Storiella appresa, mi pare, alle elementari (chissà se prima o dopo aver recitato Carducci): che fossi predestinato a proseguire quel gemellaggio tra la mia zona d’origine e quella d’approdo è qualcosa a cui non ho mai pensato prima.

Ha perso più battaglie il tuo reggipetto
Che il general Cadorna a Caporetto
Porta Romana, Nanni Svampa